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sedentari ma insonni

Lo stress è il peggior nemico del sonno, tutto il resto pare essere normalità. 

La cosa peggiore è entrare in quel circolo vizioso in cui lo stress di rimanere insonni ci tiene svegli innescando così una alterazione di ormoni, come cortisolo (ormone dello stress)  che ci attiva di notte e ci fa sentire stanchi tutto il giorno. 

Sport, dieta sana, mindfulness sono il punto di partenza per uscire dal circolo vizioso del non riposo. 

SEDENTARI MA INSONNI

L’istinto di evitare l’attività fisica non necessaria è così forte che abbiamo bisogno di obbligarci ad alzarci dalla sedia ogni tot per muoverci – fare un tot di passi al giorno: perchè non siamo così fortemente inclini, o non riusciamo a dormire almeno le ore che servono? 

Il sonno è in declino quanto l’attività fisica e prima della rivoluzione industriale le persone dormivano di più, circa 9 o 10 ore al giorno, ma il mondo moderno, brutalizza il sonno, riducendolo a una media di 7 ore, e il 5% di noi ne dormono 5 in media. 

Il risultato è una epidemica deprivazione di sonno che si suppone affligga una persona su tre nelle aree industrializzate nel globo. Hai probabilmente sentito parlare del fatto che la mancanza di sonno promuove l’obesità, accorcia la vita e causa più del 20% degli incidenti d’auto.

Cosa è dormire e perchè ne abbiamo bisogno.

Una buona notte di riposo per il corpo o per la mente?

 Se ho dormito male questa notte ne soffrirò domani e sarò pigro e assonnato e la mia attenzione calerà, dimenticherò le cose, il mio giudizio sarà intaccato, i miei sensi opachi, e sarò più irritabile del solito. 
Se facessi tanti giorni e notti senza dormire le mie funzioni cognitive peggiorerebbero drasticamente portando verso la disfunzione cognitiva, paranoia e allucinazioni. 
Non serve un enorme sforzo per capire che il sonno riguarda per lo più le funzioni cerebrali. 
I vantaggi neurologici del dormire: dormire ci aiuta a ricordare le cose importanti e ci aiuta a sintetizzarle e integrarle. 
Suona come qualcosa di magico, ma mentre stiamo dormendo, il nostro cervello archivia e analizza le informazioni. 
Ti sarà capitato di stare sveglio fino a tardi a cercando di comprendere complesse informazioni. Più diventava tardi, più il tuo cervello diventava confuso e quindi ti sei alzato e sei andato a letto, ma poi la mattina dopo, come per miracolo, ogni cosa sembrava avere un senso. Cosa è successo mentre dormivi?
Come il giorno procede, organizziamo ricordi in una regione del cervello chiamata ippocampo, le cui funzioni sono di archiviazione a breve termine, come se fosse una chiavetta USB. Poi durante il sonno Non-Rem il cervello vaglia questi ricordi , butta via tutti quelli inutili e invia quelli importanti a un centro della memoria a lungo termine. 
Il cervello etichetta e ordina i ricordi identificandoli e rafforzandoli quando ne abbiamo bisogno. 
Questa funzionalità non può mai accadere quando siamo svegli. 
Un altra vitale funzione del dormire per il nostro cervello è quella di addetto alle pulizie.
I milioni di reazioni chimiche che rendono la vita possibile inevitabilmente creano prodotti di rifiuto conosciuti come metaboliti, alcuni altamente reattivi e dannosi. 
Il cervello usa ben ⅕ delle calorie del corpo questo genera abbondanti e alte concentrazioni di metaboliti. 
Alcune di queste molecole spazzatura intasano i neuroni. Altri come l’adenosina se si accumulano ci fanno sentire assonnati. 
Laddove tessuti come fegato e muscoli lavano via metaboliti nel sangue, il cervello invece è evoluto in un nuovo sistema idraulico che si realizza durante il sonno. 

Non possiamo pensare mentre ripuliamo il nostro cervello. 
Siamo obbligati a dormire per sciacquare via le ragnatele lasciate dall’esperienza del giorno. Dormire è un passaggio necessario per migliorare le funzioni del cervello contro i segni del tempo. 

Potremmo dormire lo stesso numero di ore ma differentemente. 

Mentre alcuni di noi sono allodole che vanno a dormire e si svegliano presto, altri sono gufi che stanno svegli fino a tardi e dormono ben oltre il limite se possibile. 
Mentre molti di noi dormono tutta la notte, altri a volte stanno svegli per una o due ore prima di riaddormentarsi. 
Queste tendenze contrastanti risultano essere ereditarie e difficili da sradicare. Dibattiti sulla normalità di questi modelli variabili è stata accesa dagli antropologi che argomentarono che era normale prima della rivoluzione industriale svegliarsi per un ora o quasi, nel mezzo della notte e poi tornare a dormire. 
Tra il primo e il secondo sonno era uso per le persone, parlare, pregare, fare sesso, lavorare. L’implicazione delle luce elettriche e altre tecnologie potrebbero aver alterato il nostro modello di sonno. MA studi basati tramite sensori sulle popolazioni non industriali rivelano un disegno molto più complesso. 
Laddove gli agricoltori in Tanzania Botswana e Bolivia dormono tutta la notte, quelli in Madagascar spesso dividono il loro sonno in un primo e un secondo sonno. ( e nessuno di questi subisce l’influenza della tecnologia o l’inquinamento della luce degli smartphone)  La realtà è che la maggior parte dei fenomeni biologici è altamente variabile, e il sonno non è un eccezione. 

Quindi se ogni tanto ti svegli nel cuore della notte o dormi sette ore invece che 8, relax. 
Infatti gli umani sembra si siano adattati a dormire meno dei nostri antenati le scimmie o gli scimpanzé. (Nessuno sa esattamente quando e dove le “otto ore prescritte”  si sono originate). Questa evoluzione è probabilmente accaduta circa due milioni di anni fa quando abbiamo perso le capacità di salire sugli alberi che ci offrivano un posto sicuro per dormire nelle notti in Africa. L’umano, lento e instabile che deve dormire sul suolo pericoloso, eravamo facili prede per i carnivori finchè non abbiamo avuto accesso al fuoco.  In queste condizioni,  i nostri antenati vulnerabili si sarebbero estinti se non avessero avuto un sonno leggero, corto e scaglionato.

UN RUMORE PER ADDORMENTARSI

Alla sensibilità moderna, le condizioni di caos in cui si dormiva all’eta della pietra, sembrano in contrapposizione con un buon riposo ma immaginiamoci antenati nella nostra tribù:
come noi iniziamo ad attraversare il primo stadio della fase non-rem, diventiamo meno consapevoli dell’ambiente che ci circonda. In questo progressivo cambiamento monitoriamo il mondo che ci circonda  mentre dormiamo, probabilmente per valutare laddove c’è pericolo. 
Lentamente perdiamo la percezione di chi ci è intorno; vicini che parlano o fanno cose, bambini che piangono, lo scricchiolare del fuoco e il fatto che quelle iene siano lontane è il segnale che possiamo andare in uno stato più profondo del sonno, incosciente,  al sicuro.
Dormire in isolamento sensoriale non è normale al di fuori del mondo occidentale industrializzato e ironicamente, isolandoci effettivamente da questi stimoli, con i confort, siamo diventati più inclini a stressarci per il sonno. 
I suoni ci fanno sentire al sicuro. ( come quando devi tenere la TV accesa di sottofondo o un podcast per riuscire ad addormentarti bene) 

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