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Osteopatia tratta i diaframmi

Osteopatia e polmoni. Forma e funzione.

L’obiettivo principale dell’osteopatia e della terapia manuale è creare spazio tra i diversi tessuti. 

La capacità di scorrimento dei vari strati tissutali che consente il movimento tra le cellule è considerata un fattore di salute perchè facilita la circolazione dei fluidi e quindi gli scambi biochimici e l’adeguata gestione di molteplici stimoli interni ed esterni.

È stato riportato che il trattamento manuale dello stretto toracico migliora i parametri respiratori.

E’ importante ricordare che dispnea e affanno non sono sempre legate a un vero e proprio problema polmonare ma possono derivare da una disfunzione psicologica o da una lesione del sistema nervoso centrale, che crea un circolo vizioso che influenza negativamente la funzione respiratoria e i meccanismi neurocognitivi interocettivi.

La palpazione e il trattamento delle vie aeree con approccio osteopatico sono utili non solo per affrontare i problemi respiratori ma anche per gestire i sintomi locali o riferiti più complessi. 

Con la loro innervazione, un disturbo dei polmoni può alterare la sensibilità (o dolore) della cute del torace, dell’area cervicale e compromettere il movimento articolare della zona toracica e delle spalle e può causare disturbi nella zona addominale.

Su cosa lavora l’osteopata: forma e funzione.

I flussi d’aria e i movimenti dei fluidi influenzano la forma e la funzione delle vie respiratorie.  Così come per gli altri organi. La funzione governa la forma.

 Nei polmoni degli adulti ci sono vari fluidi, come sangue, linfa e fluidi pleurici.

La quantità di liquidi e la loro distribuzione variano in base alla posizione corporea e alle attività respiratorie e cardiache;  per esempio in posizione prona la distribuzione dei liquidi è più omogenea mentre in posizione supina la pressione dei polmoni contro la zona dorsale e il peso del cuore spingono i fluidi più lateralmente.

I fluidi consentono la trasmissione efficiente di informazioni meccaniche dal polmone in tutte le direzioni alla colonna vertebrale, semplicemente variando la pressione del fluido pleurico.

La differenza di pressione dei fluidi creata dal movimento è avvertita dal tessuto, che si adatta a difendere la sua funzione/forma; quindi lo stimolo meccanico percepito dalle cellule che compongono le vie respiratorie (trachea-bronchi-polmoni) rifletterà la forma e la velocità dell’aria stessa.

 Il passaggio del flusso d’aria e la sua pressione determineranno la forma e la funzione dell’albero respiratorio.
Se la dinamica del flusso d’aria cambia, la forma e la funzione dell’albero respiratorio cambiano.

La valutazione osteopatica si basa proprio sull’apprezzamento dei tessuti che riflettono il movimento e la pressione dei fluidi al suo interno.

 

Silvia Camesasca Osteopata
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