Miopia, forse basta giocare di più all’aperto.
Negli ultimi decenni è notevolmente aumentato il numero di persone che vedono male da lontano. I ricercatori non sanno esattamente perché.
Gli optometristi hanno notato che i pazienti che avevano bisogno di occhiali erano sempre di più e sempre più piccoli. Molti di questi pazienti avevano genitori dalla vista perfetta, che non si spiegavano perché i bambini vedessero male. Come i libri statunitensi insegnano da decenni, la miopia è una condizione genetica. Ma qualcosa sta cambiando. Improvvisamente una generazione di bambini vede peggio dei genitori e un numero crescente di giovani pazienti con problemi di vista sembra spuntare dal nulla.
“ se è solo genetica, perché questi bambini stanno diventando miopi?”
È un fenomeno che coinvolge tutto il mondo. Nel giro di cinquant’anni la percentuale di adolescenti e giovani affetti da miopia è schizzata da circa un quarto della popolazione all’80% in Cina. Negli stati uniti all’inizio degli anni 2000 il 42% della popolazione sotto i 54 anni era miope contro il 25% degli anni ’70.
I recenti lockdown dovuti alla pandemia sembrano aver peggiorato ulteriormente la situazione. Anche in Europa è diventato più probabile che ragazze e ragazzi abbiano bisogno degli occhiali per vedere da lontano rispetto ai loro genitori e nonni.
I tassi più bassi di miopia si registrano nei paesi in via di sviluppo Africa e Sudamerica.
Con questa tendenza entro il 2050 metà della popolazione mondiale sarà miope.
La causa di questo notevole peggioramento della vista tra le persone può sembrare ovvia: basta guardarsi intorno per vedere quanti bambini sono totalmente assorbiti da telefoni, tablet e computer. E non sareste neanche i primi a concludere che fissare qualcosa a pochi centimetri dal volto faccia male alla visione da lontano, MA la quantità di ore trascorse davanti a uno schermo o a un libro non sembra spiegare l’insorgenza o la progressione di questo difetti di vista. Forse non è la vicinanza in sé a rovinare gli occhi ma il fatto che i bambini passano meno tempo all’aperto.
Già 400 anni fa Keplero diede colpa alla sua vista debole per le ore passate a studiare. I manuali di oftalmologia di fine ‘800 suggerivano di curare la miopia cambiando aria ed evitando di sforzare gli occhi. L’incidenza di miopia era maggiore nelle scuole più severe che in quelle di campagna. All’inizio del ‘900 gli esperti cominciavano a concordare che la miopia fosse causata dal “ lavoro da vicino” che può comprendere leggere o scrivere. O al giorno d’occhi guardare la tv e controllare Instagram
Una spiegazione…
…piacevolmente intuitiva ma molto difficile da dimostrare sta nell’evoluzione: gli esseri umani erano cacciatori e raccoglitori, la vista da lontano era necessaria per localizzare prede e trovare frutti maturi. Oggi la vita si svolge in un perimetro limitato e in gran parte al chiuso.
Quando nasciamo la maggior parte di noi è ipermetrope, i nostri occhi all’inizio sono leggermente troppo corti, nel’infanzia crescono alla giusta lunghezza, poi si fermano. Questo processo si è accuratamente calibrato in milioni di anni di evoluzione. Ma quando i segnali ambientali non corrispondono a quello per cui l’occhio si è evoluto ( che si tratti di troppo lavoro da vicino, troppo poco tempo all’aperto o una qualche combinazione fra i due) l’occhio semplicemente continua a crescere.
Questo processo è irreversibile. Infatti mentre un occhio sano ha più o meno una forma sferica, un occhio miope è più simile a un oliva. Per rallentare il progredire della miopia dovremmo fermare l’allungamento del bulbo oculare, siccome non si può accorciare un bulbo oculare lungo bisogna agire contrastando i segnali errati.
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