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Acufene e osteopatia

Acufene e psicologia –  Acufene e osteopatia

Sappiamo che l’acufene è la percezione fantasma involontaria persistente di rumori e toni indistinti non verbali generati internamente. Sebbene si tratti di un disturbo antico, negli ultimi 20-30 anni, l’acufene è emerso come un serio problema di salute pubblica. La gravità dell’acufene è eterogenea, variando da leggermente fastidiosa a estremamente destabilizzante. 

Per comprendere l’acufene, è importante comprendere il ruolo delle percezioni fantasma. 

Sebbene utilizziamo stimoli esterni per modellare il nostro comportamento, il nostro cervello fa molto affidamento sulla sua capacità di generare rappresentazioni interne del mondo (immagini), attraverso percezioni fantasma. In quanto tali, le percezioni fantasma sono essenziali per la nostra sopravvivenza e il nostro benessere. Vale a dire, la nostra sopravvivenza dipende dalla funzione principale del cervello, che è, a nostro avviso, eseguire una previsione online della realtà. 
Per raggiungere questo compito, il cervello deve prevedere e adattare la realtà in modo dinamico. 
Pertanto, le rappresentazioni generate internamente di aspetti di base del mondo esterno consentono al cervello di non dover ricreare la geometria funzionale necessaria per guidare l’azione de novo ogni volta che devono essere presi un nuovo stimolo e una nuova decisione. Proponiamo che questo approccio riduca il sovraccarico computazionale del cervello, in modo che la sopravvivenza (e la felicità) diventino un’opzione. 
Le percezioni di acufene sono percezioni involontarie, generate internamente. 
Attraverso un meccanismo non completamente compreso, questi suoni generati internamente vengono rilasciati alla nostra coscienza e diventano percezioni indesiderate che sono intrusive e stressanti. 
Finora, i deficit periferici associati all’acufene sono stati attribuiti alla morte o alla disfunzione delle cellule ciliate cocleari, alla sinaptopatia e alla degenerazione dei neuroni del ganglio spirale di tipo I. 

Esempi di perdita uditiva conduttiva includono 
infezioni dell’orecchio medio, 
tumori glomerici, 
mioclono 
sindrome del tensore tonico del timpano. 

Altre cause di tinnito possono includere, ma non sono limitate a, disfunzione metabolica , 
ototossicità , 
malattia di Meniere, 
disfunzione vascolare, 
fattori genetici , 
otosclerosi  
lesioni/ tensioni alla testa e al collo.

Se l’acufene è un effetto acustico che autogeneriamo come possiamo immaginare una causa “interna”?
si ipotizza che nell’acufene si generi in una regolazione alterata del suono a partire dalla comunicazione fra l’orecchio e queste aree, come se il cervello non riuscisse più a “spegnere” l’elettricità mantentendo sempre sul tasto ON la trasmissione di un suono. Un cambiamento nelle proprietà di risposta dei neuroni all’interno della corteccia uditiva primaria ai suoni esterni.

Il suono dall’orecchio va al Il talamo uditivo che è considerato il custode delle informazioni sensoriali nel sistema uditivo. Questo Riceve input e proietta alla corteccia uditiva che integra con input chimici e input non uditivi dalle strutture limbiche e dalla corteccia uditiva. 
Sono state di fatto osservate modificazioni plastiche sia nella parte corticale che sottocorticale ( amigdala e ippocampo, aree emozionali e della memoria)  del cervello di chi soffre di acufene rispetto a chi non ne soffre con cambiamenti nella riorganizzazione della mappa tonotopica ( Le mappe tonotopiche sono plastiche e rispondono velocemente alle esperienze sensoriali) e modificazioni nella rete neurale che unisce le diverse parti di questa via del suono. 
L’acufene è altamente comorbido con disturbi affettivi, come depressione e ansia. Di conseguenza, l’interazione tra i centri limbico e uditivo è di particolare interesse. 

Perchè Acufene e psicologia. 

Mentre è possibile che i disturbi affettivi possano essere una reazione alla natura fastidiosa dell’acufene, è stato anche ipotizzato che una disfunzione nel sistema limbico, quindi un trauma emotivo o un forte stress, possano svolgere un ruolo causale nel generare la percezione dell’acufene. 

Per molto tempo la terapia cognitivo comportamentale è stata utilizzata come sostegno, in caso di acufene mirando principalmente a ridurre l’impatto dell’acufene sulla qualità della vita, piuttosto che modificare direttamente la rumorosità percepita. Le terapie psicologiche sono state così ampiamente utilizzate per il trattamento dell’acufene.

Ma

Numerosi studi dimostrano che i deficit nell’acufene cronico sono strettamente collegati a sintomi psicosomatici e altri sintomi concomitanti.  Il modo in cui il sintomo dell’acufene influisce sulla vita quotidiana dei pazienti è complesso e in gran parte determinato dalle esperienze psicologiche associate . 
Il disagio correlato all’acufene emerge su uno sfondo di vulnerabilità medica, psicologica o sociale preesistente e può manifestarsi in una varietà di fenomeni funzionali, come altri disturbi funzionali dell’udito (ad esempio iperacusia) o cicli di ansia e depressione, che a loro volta possono comportare difficoltà di sonno o di concentrazione,  difficoltà cognitive o  volatilità dell’umore. ( ti riconosci?)
Indipendentemente dalle potenziali influenze mediche il disagio correlato all’acufene deve essere inteso come un riflesso dell’esperienza psicologica che riflette un disagio emotivo preesistente o un disagio innescato dallo stimolo sonoro dell’acufene. 
Il disagio emotivo può precedere la perdita improvvisa dell’udito, facilitare la cronicizzazione della percezione dell’acufene, aumentare la tensione muscolare o, al contrario, essere innescato o intensificato dal suono dell’acufene.

Perchè Acufene e osteopatia

il lavoro osteopatico agisce sia su quelle tensioni muscolari sia in area temporale del cranio cercando di liberare la parte ossea e quindi le tensioni meningee che concorrono al mantenimento dell’acufene. Il trattamento osteopatico mira sempre a promuovere la salute attraverso l’autoregolazione del corpo, in modo che sia esso stesso a spegnere gli stimoli nocivi che producono il dolore/ disagio. 

Nel complesso, le reti di controllo uditivo, emozionale, mnemonico e dell’attenzione sono coinvolte nella generazione, nel mantenimento e nella gravità dell’acufene. La geometria esatta dell’attività elettrica necessaria e sufficiente per la generazione e il mantenimento dell’acufene rimane sconosciuta.

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